La location ovvero il posto presso cui viene realizzato il servizio fotografico è importante.
Si può stare all’aperto (lago, montagna, bosco, città), in casa oppure in studio. Tre luoghi differenti che emanano sensazioni diverse. Ma come scegliere?

Dalla primavera o comunque quando le temperature lo permettono si prende spesso in considerazione uno spazio aperto, in questo caso ci si ritrova anche ad effettuare dei ritratti ambientati che vuol dire mettere in relazione la figura con lo spazio per poi concentrarsi anche solo sul soggetto.
Lo spazio aperto ha i suoi lati positivi e negativi, quelli più banali? Tra i positivi: sentirsi più facilmente a proprio agio, non avere dei “recinti” ma vie di fuga dà un senso di libertà, “posso scappare” strano da dire ma è vero. Se stiamo facendo una cosa nuova questa sensazione ci aiuterà nell’affrontarla. Tra i negativi c’è la possibilità di incontrare gente che si fermi a guardare, il che non è di aiuto.

Quando scegliere uno spazio aperto/immersi nella natura?

Voler essere raccontate in un paesaggio naturale, lontano dalla folla e dai passanti può regalare momenti di connessione con il mondo che ci circonda, perdersi con lo sguardo ad osservare i colori che dipingono le foglie, cercare i disegni nascosti sui tronchi degli alberi. Passeggiare ascoltando il rumore del terreno calpestato. Abituarsi lentamente alla presenza della fotografa per poi aprirsi e lasciarsi raccontare.