Il 25 Novembre è la giornata per l’eliminazione della violenza sulla donna.
Oggi come ieri e come domani alzo la voce, non mi piace stare ferma a guardare il “decadimento”, sto aspettando una forza femminile che mi accompagni lungo la via della battaglia, e giusto ieri la mia mente ha incontrato la mente di un’altra donna che ha voglia concreta di fare qualcosa. Un movimento.
Intanto vi voglio parlare di uno dei miei tanti progetti fotografici sul tema della violenza di genere, perché questo è quello che ho fatto di concreto negli ultimo 15 anni, ho portato in fotografia il mio messaggio, mio ma comune a tante donne e l’ho portato in mostra dove sono stata accolta, per parlare, per smuovere, per far alzare le antenne a chi già vittima ma cosa altrettanto importante a chi vive loro a fianco, per non sminuire le sensazioni e le paure di chi vive una violenza.
Quello di cui vi parlo oggi è “Il peso dell’Ombra” nato per voler dare voce alla violenza psicologica.


Affrontato per dare voce a chi, forse, non ha coraggio di alzare la mano. Affrontato per sensibilizzare il pubblico a questo non banale problema. Affrontato per dire che ci sono tanti modi di soffrire ma ce ne sono altrettanti per dire basta.
Sono stufa, sono arrabbiata, di contare le vittime, sono fuori di me, di vedere numeri al posto di nomi, non sopporto più le “giustificazioni”, non esiste giustificazione a tali atti efferati, voglio uno stato che faccia qualcosa di concreto e che smetta di non prendere sul serio questo problema, voglio dei padri e della madri, dei professori e professoresse, maestri e maestre, zii e zie che inizino seriamente ad educare attraverso una cultura di rispetto e di uguaglianza. Voglio che la smettano di ridere quando una donna o una ragazza si sente offesa da un’insulto, voglio che venga difesa e che venga capita. Vorrei… voglio… esigo!

Questo lavoro si compone di 8 fotografie, tutte in bianco e nero (scelta stilistica, per affondare il messaggio negli occhi di chi legge), che raccontano situazioni diverse; dall’uomo di strada che con un commento mortifica la donna all’uomo che abbandona, dall’uomo che minaccia violenze fisiche a quello che insulta gratuitamente. L’ultima, l’ottava, rappresenta il momento a cui ogni donna deve ambire per dire basta, per opporsi all’uomo o a chiunque fa violenza psicologica su di lei.