Qualche tempo fa ho acquistato delle luci led, delle gelatine colorate ed un proiettore. Avevo una visione, volevo realizzarla e per farlo ho integrato la mia attrezzatura.

Con l’utilizzo dei colori ho voluto raccontare delle emozioni, quelle più intrinseche, private ed intime che ogni donna prova nella vita. Un’insieme di insicurezze e battaglie con se stesse, col mondo fuori e col mondo dentro. Quei sentimenti che a volte si fanno fatica ad ammettere anche a sé stesse, ma che ci permettono di riconoscere la vera felicità quando arriva, nelle piccole e nelle grandi cose.

Un ritratto introspettivo, nella sua espressione massima, o quasi. Una forma.

Il colore ci aiuta ad indentificare l’emozione, ma varia da un’osservatore all’altro perché se è vero che ogni colore dà un suo messaggio a volte la stessa tinta può avere accezioni diverse, opposte. Un esempio è il rosso, il colore dell’amore ma anche del fuoco e del sangue. Ad aiutarci nella lettura di queste fotografie ci sono le pose e le espressioni.

Ho giocato con i colori, usando delle tinte affini o complementari per marcare una determinata emozione oppure per sottolinearne una dando però sfumature dal significato opposto. Osservandole possiamo farci guidare dall’istinto, mi piace dire che ogni persona che osserva e guarda una di queste fotografie in almeno una è come se ci si riflettesse, come se si trovasse a guardarsi da fuori, quella fotografia è quella che rappresenta una parte di noi in quel momento.

Elena ha posato per me, per sé stessa e per le altre donne. Sotto la mia guida è riuscita ad esprimere al meglio le emozioni che le raccontavo, attingendo alla sua personale esperienza. Ho scelto Elena perché tra di noi c’è un legame profondo, fatto sì di amicizia vissuta in maniera leggera e goliardica ma anche di confronto reale e di apertura ed onestà sulle paure intime, sui timori, di comprensione e di confronto.

Vi chiederete, forse, se questa tipologia di ritratto è applicabile anche con chi non si conosce. La risposta è sì, sarà diverso, ma comunque comunicativa e di effetto. Cosa vuoi comunicare? Quale è per te il colore oscuro e quale quello magico di rinascita? Ma non per forza deve essere raccontata la nostra oscurità, può essere raccontata la nostra felicità, un momento riflessivo, una battaglia personale. Praticamente tutto, partendo dai colori.

Qui vi riporto il testo scritto per presentare questo lavoro in sede di mostra espositiva:

Ho raccolto pezzetti di vita, ho raccolto testimonianze, sono stata in ascolto di vergini confessioni, nella notte, sulle strade, davanti ad un bicchiere di vino, su terrazze panoramiche ed in mezzo al vento dove il sussurro si mischiava al sibilo.


Ho preso tutto questo e l’ho messo in fotografia, l’ho tinta di colori e riempita di energia. Ho portato alla luce segreti che rimarranno anonimi ma che vanno urlati, dichiarati ed esposti.

Ho imparato che l’oscurità non è nostra amica ma nostra nemica, in questa ci si rifugia mascherandola di luce.

Il cammino di tutti è fatto di oscurità e di luce, non è vergogna od imbarazzo è semplice realtà che accomuna gli animi.


Contrasti, colori, luci… dipingono.

Lascio che ognuno di voi veda quel che ha bisogno di vedere, io ho portato in fotografia la mia visione a voi la vostra unica e intima interpretazione.

Cosa potrei dire d’altro? Questa è la storia di una donna o di tante donne messe insieme che dall’ombra tornano alla luce, che dalla paura tornano alla gioia, che dal caos tornano alla calma…

Oppure no.



(Questo è solo l’ultimo dei progetti fotografici realizzati da me e andati in mostra, per scoprire gli altri visita il mio sito e la pagina dedicata)